Recupero fauna selvatica: curati e liberati 350 animali nel corso della stagione estiva

26 Ottobre 2023

Un’estate lunga, caldissima e di intenso lavoro, che ha richiesto un grandissimo impegno ai dipendenti del Centro di Scienze Naturali e ai tanti volontari dell’associazione Habitus, senza i quali non sarebbe stato possibile occuparsi dei 677 animali arrivati nei mesi estivi alla struttura. 
L’impegno per la salvaguardia e la cura degli animali non è mai stato così forte da quando, nel 2010, l’attività venne sospesa. Lo dimostrano i numeri, 350 animali curati e liberati, che testimoniano come il centro sia struttura di riferimento per Prato, Pistoia e Firenze insieme ad altre due in Mugello e Casentino. È un lavoro silenzioso per così dire, ma importantissimo per l’equilibrio dei nostri ecosistemi. 
Riuscire a salvare animali come i pipistrelli, delicatissimi e difficili da gestire soprattutto se piccoli perché si nutrono senza sosta, significa riequilibrare le perdite dovute alle attività umane. Questa estate sono stati svezzati e poi liberati 50 esemplari, che, per inciso, si cibano di zanzare e di molti altri insetti. Ma sono arrivati anche volpi, daini, cervi, ghiri, ricci e una varietà di uccelli impressionante, fra cui per la prima volta un falco pellegrino e un cuculo, che sono già stati reintrodotti in natura. Non compreso in questi numeri c’è il gruppo inviato dalle Forze dell’ordine, animali sequestrati o confiscati in quanto specie detenute illegalmente o di cui i proprietari si sono disfatti in modo non corretto.
Complessivamente, si diceva, 677 animali di cui circa 350 liberati (gli ultimi 40 nel mese di ottobre) di solito nelle aree da cui provengono secondo le schede di registrazione. Altri 143 sono ancora in carico al centro - o perché ancora non in grado di tornare nel loro habitat o perché possono ormai condurre una vita dignitosa solo nella struttura – e, infine, 181 che purtroppo non ce l’hanno fatta nonostante le cure. 
Tutti i Comuni, per legge, hanno l’obbligo di contribuire al recupero di nidiacei e pulli, ma nel caso del CSN l’attività è attualmente finanziata per la massima parte dal Comune di Prato e, in misura minore ma sostanziale, dal Comune di Pistoia con il quale la Fondazione ha una convenzione finalizzata per lo più al recupero di nidiacei, pulcini, etc. 
Il recupero della fauna è un lavoro che richiede passione e dedizione. Un lavoro costoso e impegnativo che in estate ha richiesto turni anche notturni e che non sarebbe possibile senza il prezioso contributo dei volontari dell’associazione Habitus. 
Il CSN ha ripreso l’attività nel 2018 e sta facendo i conti con i numeri esponenzialmente cresciuti. Proprio per questo per la prossima stagione spera di intercettare altri volontari. Chiunque volesse dare un contributo può rivolgersi al CSN (0574 460503 - csn@fondazioneparsec.ito) o all’associazione Habitus (349 299 1663 - segreteria@habitusonlus.it).
Proseguono anche gli interventi di progettazione e manutenzione straordinaria nel parco per permetterne la riapertura al grande pubblico mentre, al momento, funzionano le attività educative specifiche ma saltuarie che non interferiscono con il recupero fauna, rivolte soprattutto a gruppi di studenti e scolaresche.